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L’anidride carbonica è un gas molto impiegato nelle tecnologie di riempimento, sia per la produzione di bevande come acqua frizzante e soft-drinks, sia per il trattamento dell’imbottigliamento per quei prodotti che sono già saturi di CO2 come birra, vino, ecc.. Questi ultimi infatti producendo alcool durante la fermentazione degli zuccheri in essi presenti si saturano autonomamente di CO2.

Al contrario l’acqua è normalmente satura di aria; pertanto per una corretta gasatura (carbonatazione) e/o corretta miscelazione per realizzare bevande analcoliche è necessario procedere alla deareazione.

Sia la deareazione che la carbonatazione si basano sulla legge di Henry che afferma:

“A temperatura costante, la solubilità di un gas è direttamente proporzionale alla pressione che il gas esercita sulla soluzione”.

Ne consegue che:

  • In stato di equilibrio il liquido si definisce saturo di quel gas a quella pressione.
    Questo equilibrio permane fino a quando la pressione esterna del gas resterà inalterata. Se la pressione aumenta, altro gas entrerà in soluzione mentre se la pressione diminuisce, il liquido passa in stato di sovrasaturazione ed il gas si libererà tornando all’esterno fino a quando le pressioni saranno nuovamente equilibrate.
  • La solubilità del gas all’interno del liquido è inversamente proporzionale alla temperatura

Un corretto processo di deareazione e carbonatazione dell’acqua prevede normalmente le seguenti fasi:

  • Iniezione dell’acqua da trattare in un serbatoio entro il quale viene creato il vuoto.
  • Aspirazione dell’acqua deareata dal fondo del serbatoio
  • Raffreddamento dell’acqua (tra 2° C e 4° C)
  • Iniezione di CO2 e miscelazione in serbatoio in pressione (6 bar)
  • Stoccaggio dell’acqua o trasporto al successivo trattamento.

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